È il terzo marchio più conosciuto al mondo, coniato dagli italiani negli anni Ottanta per contrastare la falsificazione dei prodotti e per dare più internazionalizzazione al mercato italiano all'estero. "Made in Italy" è una locuzione che racchiude in sé tanti valori, soprattutto culturali, e che oggi può rappresentare l'elemento aggiunto nella crescita dell'Italia all'estero. All'indomani di una serie di iniziative legate a questo marchio, come il Disegno di Legge che mira a valorizzarlo, promuoverlo e tutelarlo, con le Indicazioni Geografiche che ne rappresentano il simbolo nel panorama agroalimentare, quali saranno le nuove sfide che il made in Italy dovrà affrontare? Si è mossa su questi temi la tavola rotonda organizzata da Origin Italia, in collaborazione con Fondazione Qualivita, che si è svolta in occasione della presentazione dell'Atlante Qualivita-Treccani nella simbolica sede del Teatro di Solomeo (Pg), nel cuore del borgo di uno dei principali ambasciatori di questo concetto, Brunello Cucinelli.
"Dare più forza al ruolo dei Consorzi era uno degli obiettivi della Riforma approvata a fine ottobre, siamo andati sulla giusta strada – così nel suo intervento il presidente di Origin e vicepresidente di Origin Italia, Riccardo Deserti – la tutela infatti, che è uno dei principali compiti attribuiti ai Consorzi, va oltre a quella del marchio del prodotto, tutelare vuol dire anche salvaguardare i territori di produzione, accompagnarli in un percorso di crescita economica, sociale e culturale e in questo come Origin Italia abbiamo spinto fortemente durante le fasi di confronto del Testo Unico".
Proprio la moda in questa occasione ha sposato il vino e l'agroalimentare italiano nel segno de "La cultura del made in Italy". Questo il titolo dell'incontro condotto dal vicedirettore del Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini, che ha visto intrecciarsi il racconto di alcuni influenti testimonial dell'eccellenza italiana nel mondo che guardando al futuro si sono confrontati su quali aspetti culturali occorrerà puntare per consolidare il made in Italy in una chiave evolutiva adeguata ai nuovi valori dell'attuale contesto sociale ed economico.
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