Cookie Consent by Free Privacy Policy website Rinasce il marchio torinese Testadoro
febbraio 27, 2023 - Testadoro

Rinasce il marchio torinese Testadoro

Boite, battilastra e modelli in clay realizzati a mano. Tutti elementi che in un mondo frenetico e altamente tecnologico stanno pian piano scomparendo, ma che vivono ancora fulgidi nella mente di pochi appassionati. Tra questi c’è #dariopasqualini, artista di Cumiana (TO), che ha rilevato il marchio #Testadoro, casa costruttrice di automobili attiva a Torino dal 1946 al 1949, quando le vetture venivano realizzate nelle botteghe, sotto le sapienti mani degli artigiani, veri e propri artisti delle quattro ruote.

Oggi il marchio #Testadoro rinasce sotto la guida di Pasqualini, pronto a riscrivere la storia dell’arte automobilistica torinese.

La storia di #Testadoro: la nascita, la fine e la resurrezione dei giorni nostri

Il nome #Testadoro è stato utilizzato per la prima volta su una speciale testata per motori (originariamente Fiat 508 "Balilla") progettata dall'ingegnere Arnaldo Roselli alla fine degli anni '30 del Novecento. Il termine "Testadoro" venne coniato in conseguenza del caratteristico colore della testata stessa, fusa originariamente in bronzo.

In seguito all'incontro con l’imprenditore torinese Giorgio Giusti, la testata venne prodotta anche per la più popolare Fiat 500 detta "Topolino", il che consentì ai produttori una maggiore diffusione del prodotto e ai possessori della vendutissima utilitaria torinese un aumento della potenza, unito, secondo la pubblicità dell'epoca, ad una diminuzione dei consumi. Appassionato di #auto, soprattutto di corse, Giusti pensò di pubblicizzare la sua testata costruendo e portando in pista delle vetture da competizione. Nella sua breve carriera di azienda costruttrice, la cui ragione sociale era “Casa dell'Auto” di Giorgio Giusti, con sede a Torino, produsse nove vetture da corsa con il marchio #Testadoro.

Le varie #Testadoro, come la Sport, la Drin-Drin, la Marinella e la Daniela, corsero le più importanti gare dell'epoca, prima come semplici derivate della Fiat 500 Topolino, poi come vetture di completa progettazione e costruzione #Testadoro, comprese di nuovi motori prodotti internamente. La massima espressione dello sviluppo della “Casa dell’Auto” è stata la #Testadoro Daniela, dotata del motore da 742cc accreditato di 45 CV a 6.500 giri/min. La Daniela rappresentò l'apice tecnologico del tempo per la classe fino a 750cc con il suo nuovo e potente propulsore e il telaio tubolare prodotto dalla Gilco di Gilberto Colombo. Inoltre, il disegno della carrozzeria venne curato da Zagato, che riprese le attività della propria carrozzeria dopo i dissesti causati dalla Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso Elio Zagato fu pilota ufficiale della "Squadra Testadoro", insieme ad altri nomi illustri come Nuccio Bertone, Gino Valenzano, Ugo Puma, Aquilino Branca e lo stesso Giusti.

Giorgio Giusti chiuse #Testadoro nel 1949, dopo la tragica morte del suo socio Arnaldo Roselli, avvenuta in un incidente automobilistico. Le corse erano diventate troppo pericolose e Giusti fu richiamato agli affetti dalla moglie e alle aziende di famiglia dal padre. Socio fondatore del Racing Club 19, esclusivo circolo di appassionati di corse torinesi, ne fu presidente e animatore fino agli anni '50. Successivamente Giusti diventò un pittore di fama internazionale, con diverse esposizioni e mostre personali in Italia e USA.

Il marchio è rimasto inattivo per quasi 70 anni, fino alla resurrezione dei giorni nostri. Nel 2017, #dariopasqualini, durante una ricerca sulla tradizione torinese nel campo della carrozzeria artigianale e del design applicato all’automobile, si imbatte in #Testadoro e nella sua affascinante storia. Così decide di avviarne le pratiche per l’acquisizione, per riportare in vita la mitica arte da boita torinese. Nel 2019 rileva e registra il marchio #Testadoro, dando così vita alla rinascita.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare