Cookie Consent by Free Privacy Policy website Energia: Coldiretti, biologico abbatte 1/3 consumi, è boom
settembre 08, 2022 - Coldiretti

Energia: Coldiretti, biologico abbatte 1/3 consumi, è boom

Con la crisi energetica è boom per l’agricoltura biologica che consente di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas, tanto che i terreni coltivati a #bio in Italia hanno raggiunto quasi 2,2 milioni di ettari in Italia, il massimo di sempre. E’ quanto emerge dall’analisi #coldiretti diffusa in occasione dell’inaugurazione del Sana alla Fiera di Bologna di Bologna, con le esperienze innovative dei giovani agricoltori #bio protagoniste allo stand di #coldiretti #bio (Padiglione, 30 Stand C/21) pe sostenere il piano di riduzione del fabbisogno energetico.

Si va dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega #coldiretti - per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di #produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea #coldiretti – ma in alcuni caso, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%. 

I concimi di sintesi (azotati, fosfatici o potassici) sono, infatti, ottenuti con procedimenti fortemente energivori e l’Italia – ricorda #coldiretti - è dipendente dall’estero per la #produzione di questi prodotti. L’aumento dei costi dei fertilizzanti chimici (+170% degli azotati) è dovuta proprio a tali dinamiche e l’agricoltura #bio, puntando esclusivamente su concimi organici e minerali, evita il ricorso a queste sostanze, valorizzando la zootecnia, che rappresenta una risorsa nazionale anche in termini di sostanza organica che gli allevamenti mettono a disposizione per rendere più fertili i nostri suoli.

Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche – rileva #coldiretti - e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di #produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori.

Il risultato è che mai così tanti ettari sono stati coltivati a biologico in Italia con la superficie che nel giro degli ultimi dieci anni è praticamente raddoppiata (+99%), secondo l’analisi #coldiretti su dati Ismea. I terreni #bio rappresentano così 17,4% delle campagne del Paese quasi il doppio della media europea (circa 9%) e molto vicino agli obiettivi previsti dalla strategia Ue per il cibo “Farm to Fork”, che prevede di portare le superfici #bio europee al 25% entro il 2030. Ed è boom anche di imprese #agroalimentare biologiche che salgono a oltre 86mila, il 79% in più in un decennio, dando all’Italia il primato europeo per numero di aziende.

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 italiano su 5 che – secondo Coldiretti/Ixè – consuma regolarmente prodotti #bio. Una spinta sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. 

Per #coldiretti è chiara la necessità di costruire filiere biologiche interamente italiane e di riuscire a comunicare, anche nelle etichette del prodotto biologico, l’origine made in Italy della materia prima agricola, come peraltro previsto nella Legge 23 sull’agricoltura biologica, approvata quest’anno in Parlamento e della quale si è in attesa della piena applicazione.

Il biologico si inserisce a pieno titolo nel modello dell’agroalimentare made in Italy sostenuto da #coldiretti, già fortemente caratterizzato per l’attenzione alla qualità, alla salute dei consumatori e alla tutela dell’ambiente. Temi e obiettivi che, proprio nel biologico, trovano la loro piena definizione.

Le aziende biologiche – continua #coldiretti – rappresentano un pezzo importante del percorso di valorizzazione della nostra #agricoltura e molte di queste sono presenti negli oltre mille mercati di Campagna amica diffusi in tutto il territorio nazionale, producono in biologico molte delle eccellenze Dop e Igp del nostro Paese e costituiscono una vera e propria rete di #sostenibilità per il nostro Paese.

“Grazie anche al primato nel biologico l’agricoltura italiana è oggi la più #green d’Europa con un ruolo da protagonista per la crescita sostenibile del Paese” afferma il presidente della #coldiretti #ettoreprandini nel ricordare come il settore #bio vanti ancora “ampie opportunità di crescita economica ed occupazionale”.

“Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore #sostenibilità economica ambientale e sociale – ha dichiarato Maria Letizia Gardoni presidente di #coldiretti #bio, l’associazione che riunisce le imprese biologiche e biodinamiche di #coldiretti –. È necessario però ricentrarlo nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di #produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all'ambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste”.