Cookie Consent by Free Privacy Policy website AssoBio contro il "greenwashing" nel food e cosmesi "Stop alla riabilitazione degli Ogm"
luglio 14, 2022 - Assobio

AssoBio contro il "greenwashing" nel food e cosmesi "Stop alla riabilitazione degli Ogm"

  • "Sostenibilità e 'greenwashing'. Come comunicare correttamente" è il titolo del #webinar di #AssoBio che si terrà giovedì 14 luglio con esperti di settore e legali
  • "Concorrenza sleale e crisi cerealicola causata dalla guerra mettono a rischio le conquiste del biologico, che passano anche da una buona informazione e da coltivazioni non-Ogm", dichiara #robertozanoni, presidente di AssoBio

Bologna, 14 luglio 2022 - Un linguaggio vago e impreciso, un abuso di slogan "green", una quantità di dati e informazioni scarsamente comprensibili: è il ritratto del perfetto annuncio in stile "greenwashing", strategia di comunicazione di aziende alimentari, cosmetiche e altre, per un "lavaggio verde" d'immagine. Una pratica scorretta e dannosa, che giovedì 14 luglio sarà oggetto del #webinar "Sostenibilità e 'greenwashing'. Come comunicare correttamente", organizzato da #AssoBio. L'Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici porterà l'attenzione anche sul marchio "da coltivazioni non-Ogm", tornato d'attualità vista la crisi del mercato cerealicolo causata dalla guerra russo-ucraina e le diffuse pulsioni per un ritorno al produttivismo agrario vecchio stile.

Sarà il presidente Roberto Zanoni a introdurre i lavori, per un evento online rivolto a istituzioni, aziende del settore e professionisti della comunicazione. A supporto, verranno presentati i dati raccolti da Nomisma sulla percezione del fenomeno da parte dei consumatori, con un intervento di Silvia Zucconi, responsabile market intelligence del centro di ricerca, su "La sostenibilità sul mercato del largo consumo: abitudini di acquisto e le 'percezioni' dei consumatori".  

"La costante crescita dell’attenzione verso le tematiche ambientali pone chi desidera comunicare di fronte alla sfida di coniugare efficacia con credibilità – osserva Zanoni -. Etichette fuorvianti o pubblicità ammiccanti come 'prodotto #green, ecofriendly, 100% naturale', non certificano alcunché e creano confusione. Capire quali strumenti e strategie adottare diventa fondamentale. Proprio per questo, le aziende socie di #AssoBio aderiscono alle raccomandazioni del nostro codice etico e del disciplinare sulle corrette modalità di comunicazione e di pubblicità nel settore #agroalimentare e cosmetico, a tutela dei consumatori, dell'ambiente e anche di una sana concorrenza".

L'evento proseguirà con il contributo di Silvia Gonzaga, avvocato di Logos Associati, sugli "Aspetti legali del #greenwashing rispetto alla pubblicità ingannevole". Vincenzo Guggino, segretario generale dell'Istituto autodisciplina pubblicitaria, descriverà "Le decisioni assunte dagli organi di controllo autodisciplinari". Infine, Nicoletta Maffini, vicepresidente di #AssoBio, entrerà nel dettaglio delle best practice aziendali, portando l'esperienza di Conapi – Consorzio nazionale apicoltori, di cui è direttore generale ("Le buone prassi fanno strada: la voce delle imprese").

L'evento, moderato da Nicola Saldutti, caporedattore Economia del "Corriere della Sera", si concluderà con le considerazioni di Fabio Brusa, avvocato di Logos Associati. Nel corso del #webinar verrà condiviso anche un messaggio da parte del senatore Pichetto Fratin, viceministro dello Sviluppo economico su "La sfida della sostenibilità per il sistema delle imprese".

"Il 'greenwashing' è purtroppo una cifra di questo momento storico, segnato dalla guerra in una regione cruciale per gli equilibri europei – conclude Zanoni -. L'Ucraina era il maggior produttore di soia non-Ogm e il rischio è che l'Unione europea e gli altri stati membri come l'Italia riabilitino la coltivazione e l'import di colture geneticamente modificate o favoriscano un più intensivo sfruttamento dei terreni attraverso la chimica di sintesi, con il pretesto di aumentare la produzione di fronte alla crisi del mercato cerealicolo. Il rischio è riportare indietro le lancette della sostenibilità in #agricoltura a 40 anni fa, mentre a causa dello spreco alimentare vengono coltivati a vuoto 1,4 miliardi di ettari di superficie agricola mondiale, ogni anno. Eppure, non tutto è sostenibile allo stesso modo, nell'agroalimentare: se da un lato il biologico non è sufficiente per la sostenibilità, viceversa la sostenibilità nei prodotti alimentari non può prescindere dall'agricoltura biologica”.

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