Cookie Consent by Free Privacy Policy website Siccità, Coldiretti, piano per salvare 300mila imprese
luglio 01, 2022 - Coldiretti

Siccità, Coldiretti, piano per salvare 300mila imprese

Il piano #siccita annunciato dal premier Mario Draghi serve per salvare le 300mila #imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza #siccita e, con esse, assicurare la #produzione #agroalimentare del Paese, in una situazione dove i danni hanno superato i tre miliardi di euro. E’ quanto afferma la #coldiretti in merito alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio per affrontare la drammatica crisi idrica, attraverso un decreto apposito e la nomina di un Commissario straordinario, ma anche l’adozione di misure strutturali. Ad essere assediate dalla #siccita sono soprattutto le aree del centro Nord con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana - spiega #coldiretti – dove nasce il 30% dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Con i livelli ai minimi da settant’anni e la risalita del cuneo salino che minaccia le colture, il Po è praticamente irriconoscibile – evidenzia #coldiretti – con una grande distesa di sabbia che occupa la gran parte del letto del fiume, mentre i grandi laghi del nord che servono come riserve di acqua per le popolazioni e l’agricoltura sono ancora ai minimi, con il Maggiore pieno solo al 26% e quello di Como sceso a poco più dell’11% con una tendenza al calo dei livelli che riguarda anche il Garda che resiste a poco più del 54% di riempimento. La conseguenza è che più di ¼ del territorio nazionale (28%) è a rischio desertificazione e #siccita.

Il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, meno 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, meno 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che – sottolinea la #coldiretti – sono il granaio d’Italia, cali per oltre 1/5 delle #produzione di frumento tenero, crolla di 1/3 la #produzione di riso, meno 15% frutta ustionata da temperature di 40 gradi, meno 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove – evidenzia la #coldiretti – si allargano le zone di “acqua morta”, assalti di insetti e cavallette che solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi.

“Con l’Italia che perde ogni anno l’89% dell’acqua piovana (circa 270 miliardi di metri cubi) serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione – sottolinea il presidente della #coldiretti #ettoreprandini -. Con l’Anbi, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. Si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura. Ma per fare ciò è necessario che la questione sia trattata per quella che è, cioè una vera e propria emergenza nazionale – conclude Prandini –, velocizzando le autorizzazioni burocratiche come fatto, ad esempio, per il caso del Ponte Morandi a Genova. Solo in questo caso sarà possibile dare una risposta concreta alla sofferenza di #imprese e cittadini.

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