Con una impegnativa gara ciclistica non competitiva da #Bormio a Santa Caterina Valfurva e al Rifugio Forni si è concluso domenica il Forum annuale sul F&B promosso da The European House – Ambrosetti: 17,2 Km e 953 m. di dislivello da superare “sfidando” i campioni delle due ruote #ivanbasso e #albertocontador. Un vero e proprio Team building per i manager del nostro #agroalimentare che vi hanno partecipato, metafora del percorso “in salita”, disegnato da #theeuropeanhouseambrosetti durante il Forum, con cui dovranno confrontarsi nei prossimi mesi
Bormio, 21 giugno – Le analisi dell’impatto economico dello scenario di crisi attuale sul settore #agroalimentare che hanno tenuto banco al Forum di #Bormio hanno messo in luce le pesanti ricadute sui consumi e sulle famiglie italiane. A fronte di una riduzione generalizzata della spesa media mensile delle famiglie nell’ultimo decennio (-1,1% medio annuo su tutte le categorie di spesa), l’incidenza della spesa alimentare è cresciuta di +2,9 punti percentuali nel periodo, risultando la voce che aumenta maggiormente la propria incidenza sul totale della spesa delle famiglie, insieme a quella per l’abitazione e le bollette. Queste due voci sono destinate a incrementare notevolmente la propria incidenza sul totale anche nel biennio 2021-2022, essendo le categorie maggiormente impattate dalla crisi inflattiva.
Il paper evidenzia come l’attuale inflazione energetica e alimentare stia colpendo le fasce più povere della popolazione. Il costo del paniere medio per le famiglie appartenenti al quintile di reddito più basso ha subìto un’impennata del +8,0% da marzo 2021 a marzo 2022, mentre l’impatto inflattivo per le famiglie nel quintile più alto si attesta a +4,7%.
Uno scenario dovuto a fattori esogeni che legittima le previsioni di un’inflazione su base annua superiore al 10%, che impatterà in modo asimmetrico sui consumatori e sugli operatori del retail. Le imprese della Grande Distribuzione sono chiamate a risposte efficaci, in grado di far fronte a una situazione che rischia di diventare strutturale nel medio periodo, per andare incontro alle esigenze delle famiglie calmierando i prezzi. Evidenze molto preoccupanti anche per la filiera produttiva: il paper analizza le principali criticità di un settore senza dubbio florido, ma che ad esempio è cresciuto meno di altri (pur riportando una progressione del 6,2%, è al terz’ultimo posto per crescita tra le filiere), è solo al 5° posto in UE per valore dell’export e al penultimo posto nel cluster dei top 10 exporter per incidenza delle esportazioni agroalimentari sul fatturato, pari al 22,5. È proprio su queste performance non esaltanti verso l’export che il comparto può avere i maggiori margini di sviluppo. Sono sei le direttrici lungo cui filiera e politica possono muovere assieme, un vero e proprio programma di lavoro congiunto riassunto nella grafica.
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