In Italia solo 1 bambino su 4 (25,5%) trova posto all’asilo mentre i genitori sono costretti a chiedere aiuto a nonni e parenti o addirittura a licenziarsi perché non riesce a conciliare con #lavoro e cura dei figli. E’ quanto spiega l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su dati Istat nel commentare positivamente l’annuncio del ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna sull’assegnazione entro febbraio 2022 dei primi 120 milioni di euro agli asili nido italiani dove la disponibilità di posti è inferiore alla media europea del 33%.
Sul territorio nazionale sono attivi 13.335 fra asili nido, sezioni primavera e servizi integrativi per la prima infanzia e se le aree del Nord e del Centro raggiungono gli obiettivi europei o sono appena sotto, la situazione precipita al Sud con il 13,3% e sulle isole (13,8%). Per questo anche nel Recovery Plan si prevede di creare 230mila nuovi posti negli asili nido entro il 2026 raddoppiando quelli attualmente disponibili per dotare il Paese di una infrastruttura #sociale con un servizio essenziale per le famiglie e l'occupazione femminile.
L’asilo è ormai un servizio fondamentale per la conciliazione tra vita familiare e #lavoro – evidenzia #uecoop – considerato che oltre 49mila genitori hanno lasciato il proprio posto di #lavoro volontariamente secondo gli ultimi dati annuali dell’Ispettorato nazionale del #lavoro e 7 volte su 10 (73%) questa situazione ha riguardato proprio le madri. Il 35% di chi si licenzia volontariamente lo fa proprio per incompatibilità fra i propri impegni di professionali e le esigenze di cura dei figli, il 27% per l’assenza di parenti di supporto e il 7% per l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter e o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%).
Una situazione di difficoltà che sempre più spesso porta il welfare privato a integrare quello pubblico grazie ad accordi aziendali nei quali ai primi 4 posti dei servizi più richiesti ci sono proprio quelli che riguardano la #scuola e l’istruzione dei figli (79%), la salute (78%), l’assistenza (78%) e la previdenza (77%) secondo un’analisi di #uecoop su dati Assolombarda. Per rispondere a questa domanda di assistenza – sottolinea #uecoop – oltre ai servizi tradizionali pubblici e privati, stanno crescendo offerte alternative come gli asili aziendali per i figli dei dipendenti o i mini nido con “tate” le cosiddette “tagesmutter” che seguono piccoli gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati. Tutti questi servizi sono spesso realizzati insieme a cooperative in grado di offrire personale già formato e locali adatti ma è urgente – conclude #uecoop - potenziare l’offerta per mettere il servizio sull’intero territorio nazionale al livello della media europea.
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