Cookie Consent by Free Privacy Policy website Congedo di paternità: Italia attualmente fanalino di coda ma con i 90 giorni previsti dal Family Act farebbe meglio di Francia, Belgio, Regno Unito, Irlanda e Svizzera
ottobre 25, 2021 - Studio Legale Daverio & Florio

Congedo di paternità: Italia attualmente fanalino di coda ma con i 90 giorni previsti dal Family Act farebbe meglio di Francia, Belgio, Regno Unito, Irlanda e Svizzera

L’indagine dello Studio legale Daverio & Florio fotografa e analizza le differenze tra congedi parentali in diversi stati europei ed extraeuropei. Tra quelli analizzati, ad oggi solo Spagna, Germania e Svezia seguono le linee guida europee e assicurano equità di trattamento.

Milano, 25 ottobre 2021 – Anche per l’Italia è arrivato il momento di adeguarsi agli standard europei in tema di congedi parentali, secondo quanto recentemente annunciato dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Già all’inizio dell’anno i giorni obbligatori di paternità sono stati aumentati da 3 a 10, un valore comunque inferiore ad altri Paesi. Ma a partire dal 2022 potrebbero salire gradualmente da 10 a 90, secondo le disposizioni introdotte nel Family Act, prossimo all’approvazione in Parlamento. Una misura che ha come scopo finale quello di ridurre il “gender gap” sui luoghi di #lavoro, ovvero di equiparare le posizioni di madri e padri sul piano dei costi sostenuti dai datori di #lavoro a fronte delle nuove nascite. Ma se l’Italia si accinge a riconoscere ai neo papà circa 3 mesi di congedo, come si comportano gli altri Paesi? Una risposta arriva dall’analisi realizzata dallo Studio legale Daverio & Florio, che in Italia rappresenta Innangard, il network internazionale specializzato in diritto del #lavoro, che ha indagato le differenti misure applicate in 10 Paesi  in merito ai congedi di paternità. 

L’aumento in Italia a 90 giorni per i papà ridurrebbe il gap con Paesi più virtuosi come la Spagna (fino a 112 giorni per entrambi), la Svezia (480 giorni da dividere tra i due genitori), e la Germania (fino a 1.095 giorni per tutti e due), nazioni che fissano per madri e padri gli stessi diritti sul periodo di congedo in conformità con le linee guida europee, secondo cui alla nascita di un figlio entrambi i genitori hanno diritto ad almeno 4 mesi di congedo ciascuno.
Parità che, al contrario, in altri Paesi (tra cui l’Italia) non esiste: in Belgio i giorni di congedo per i neo papà sono 15, in Irlanda e Regno Unito sono 10 e in Svizzera 14. In Francia i giorni sono recentemente aumentati a 25, ma ancora non raggiungono il livello delle madri. 

“L’Italia sta facendo passi da gigante nel processo di equiparazione dei diritti dei lavoratori – commenta Bernardina Calafiori, socio fondatore dello Studio Legale Daverio & Florio e vicepresidente di Innangard. Prima con l’allungamento della paternità a 10 giorni obbligatori e adesso con questa nuova misura del Family Act, anche se aspettiamo di capire se sarà approvata integralmente. Non dobbiamo sottovalutare il costo dell’intera operazione che difatti, come ha specificato la Ministra Bonetti, sarà graduale, ma è pur vero che questo è il momento di fare scelte coraggiose in linea con gli standard europei, in quanto possiamo contare sul sostanzioso aiuto del Pnrr.”

Se l’Italia inizia a muovere i primi passi nella direzione dell’attuazione di politiche più inclusive e paritarie in ambito occupazionale, è la Spagna il Paese che nel 2021 ha il merito di aver accorciato le distanze di trattamento tra lavoratrici e lavoratori quando si parla di figli. Dal 1° gennaio, il congedo parentale spagnolo è stato fissato per entrambi i genitori fino a 16 settimane (112 giorni), retribuite al 100%.

L’indagine dello Studio legale Daverio & Florio fotografa e analizza le differenze tra congedi parentali in diversi stati europei ed extraeuropei. Tra quelli analizzati, ad oggi solo Spagna, Germania e Svezia seguono le linee guida europee e assicurano equità di trattamento.

Milano, 25 ottobre 2021 – Anche per l’Italia è arrivato il momento di adeguarsi agli standard europei in tema di congedi parentali, secondo quanto recentemente annunciato dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti. Già all’inizio dell’anno i giorni obbligatori di paternità sono stati aumentati da 3 a 10, un valore comunque inferiore ad altri Paesi. Ma a partire dal 2022 potrebbero salire gradualmente da 10 a 90, secondo le disposizioni introdotte nel Family Act, prossimo all’approvazione in Parlamento. Una misura che ha come scopo finale quello di ridurre il “gender gap” sui luoghi di #lavoro, ovvero di equiparare le posizioni di madri e padri sul piano dei costi sostenuti dai datori di #lavoro a fronte delle nuove nascite. Ma se l’Italia si accinge a riconoscere ai neo papà circa 3 mesi di congedo, come si comportano gli altri Paesi? Una risposta arriva dall’analisi realizzata dallo Studio legale Daverio & Florio, che in Italia rappresenta Innangard, il network internazionale specializzato in diritto del #lavoro, che ha indagato le differenti misure applicate in 10 Paesi  in merito ai congedi di paternità. 

L’aumento in Italia a 90 giorni per i papà ridurrebbe il gap con Paesi più virtuosi come la Spagna (fino a 112 giorni per entrambi), la Svezia (480 giorni da dividere tra i due genitori), e la Germania (fino a 1.095 giorni per tutti e due), nazioni che fissano per madri e padri gli stessi diritti sul periodo di congedo in conformità con le linee guida europee, secondo cui alla nascita di un figlio entrambi i genitori hanno diritto ad almeno 4 mesi di congedo ciascuno.
Parità che, al contrario, in altri Paesi (tra cui l’Italia) non esiste: in Belgio i giorni di congedo per i neo papà sono 15, in Irlanda e Regno Unito sono 10 e in Svizzera 14. In Francia i giorni sono recentemente aumentati a 25, ma ancora non raggiungono il livello delle madri. 

“L’Italia sta facendo passi da gigante nel processo di equiparazione dei diritti dei lavoratori – commenta Bernardina Calafiori, socio fondatore dello Studio Legale Daverio & Florio e vicepresidente di Innangard. Prima con l’allungamento della paternità a 10 giorni obbligatori e adesso con questa nuova misura del Family Act, anche se aspettiamo di capire se sarà approvata integralmente. Non dobbiamo sottovalutare il costo dell’intera operazione che difatti, come ha specificato la Ministra Bonetti, sarà graduale, ma è pur vero che questo è il momento di fare scelte coraggiose in linea con gli standard europei, in quanto possiamo contare sul sostanzioso aiuto del Pnrr.”

Se l’Italia inizia a muovere i primi passi nella direzione dell’attuazione di politiche più inclusive e paritarie in ambito occupazionale, è la Spagna il Paese che nel 2021 ha il merito di aver accorciato le distanze di trattamento tra lavoratrici e lavoratori quando si parla di figli. Dal 1° gennaio, il congedo parentale spagnolo è stato fissato per entrambi i genitori fino a 16 settimane (112 giorni), retribuite al 100%.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare