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giugno 29, 2021 - Deloitte

Deloitte: l'impatto del COVID-19 sull'industria italiana del Travel & Hospitality

  • Il 38% degli italiani preferisce rimandare la pianificazione di #viaggi a quando la situazione pandemica sarà migliorata. La preoccupazione per la propria salute rimane un tema rilevante per il 47% degli italiani e il 57% dei consumatori stranieri
  • Le modalità di trasporto e pernottamento sono cambiate: aumentano le richieste di auto a noleggio rispetto ai voli low cost, in crescita le ricerche delle case vacanza a discapito degli hotel.
  • Tommaso Stranieri (Deloitte): "sfruttare efficacemente le risorse del Piano Next Generation EU sarà fondamentale per rilanciare il #turismo italiano in chiave digitale e sostenibile" 

Milano, 29 Giugno 2021 - Il settore del #turismo è stato tra i più colpiti dalla pandemia, con ripercussioni sull'intera value chain, su domanda e offerta: nel 2020 in Italia è stato registrato un calo del 60% dei visitatori rispetto al 2019, circa 70 milioni di visitatori in meno (con una riduzione dei pernottamenti turistici di circa 224 milioni), per una perdita complessiva di 95 miliardi di euro. I visitatori internazionali sono diminuiti del -71%, mentre quelli domestici sono calati del -46%.

È anche partendo da queste evidenze che si è svolto l'Hospitality Think Tank di Deloitte, un'iniziativa lanciata dal network con l'obiettivo di facilitare e stimolare il dibattito su tematiche di forte attualità e rilevanza, approfondendo al contempo le sfide e le opportunità di trasformazione nell'ecosistema del settore #hospitality.

Guardando ai primi dati del 2021, la situazione non è ancora particolarmente migliorata: rispetto a febbraio 2020, quando ancora era consentito viaggiare, le spese dei viaggiatori stranieri in Italia sono diminuite del -79% (357 milioni di euro), mentre la spesa degli italiani all'estero è calata del -69,5% (430 milioni di euro).  

Hospitality: il recupero del mercato domestico non prima del 2023

Al momento si possono formulare varie ipotesi su quando avrà luogo l'effettiva ripresa del settore, con un ritorno a valori comparabili al 2019, ma è verosimile che per il mercato domestico la svolta non avverrà prima del 2023, mentre si parla del 2024 per il mercato internazionale. 

"Queste previsioni sono state fatte al termine del 2020, prima dell'avvio della campagna vaccinale. Auspicabilmente l'efficacia della campagna stessa potrà migliorare le performance del settore già a partire dal 2021. La fase di Recovery per il settore #hospitality tout-court sarà comunque più lunga rispetto ad altri settori colpiti dalla pandemia, ed è fondamentale che tutti gli operatori dell'ecosistema #turismo utilizzino questo periodo di transizione per prepararsi alla nuova fase di prosperità, approntando investimenti di diversa natura con la finalità di migliorare le proprie performance ed essere pronti ad accogliere e gestire il viaggiatore del futuro" - ha commentato Tommaso Stranieri, #hospitality Leader di Deloitte.

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare

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