Un’indagine condotta da #bvadoxa per conto di #rentokil Initial analizza il rapporto tra italiani e igiene nei luoghi di #lavoro. L’89% degli italiani consideravano – già prima dell’emergenza sanitaria – la scarsa igiene sul luogo di #lavoro una delle cause della trasmissione di malattie o infezioni. Il 72% ritiene che il datore di #lavoro dovrebbe prestare maggiore attenzione soprattutto all’igienizzazione generale degli spazi e delle superfici.
Milano, 13 maggio 2021 – La prevenzione e la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di #lavoro sono rimaste, per diversi anni, attività secondarie per numerose organizzazioni, sia pubbliche che private. Negli ultimi anni, però, si è registrato un significativo cambio di rotta, motivato dalla consapevolezza che una convinta e diffusa promozione della salute nei luoghi di #lavoro abbia effetti nel lungo periodo sia sul #benessere del lavoratore che sulla sua produttività.
Rentokil Initial, leader mondiale in servizi di disinfestazione, disinfezione e servizi per l’igiene, da sempre attenta a questi temi – oggi più che mai attuali alla luce dell’emergenza sanitaria legata al COVID-19 – ha indagato proprio sul rapporto tra italiani e igiene nei luoghi di #lavoro attraverso una #ricerca condotta da BVA-Doxa.
Gli aspetti di approfondimento della #ricerca si sono concentrati su come l’emergenza sanitaria legata al COVID-19 abbia influito sull’importanza percepita della pulizia e disinfestazione nei luoghi di lavoro e quanto i lavoratori italiani diano importanza all’igiene in questi ambienti, senza dimenticare il ruolo che questi servizi, fondamentali per la salute, ricoprono anche nella gradevolezza degli ambienti e sulla produttività lavorativa.
In generale, dall’indagine #bvadoxa per #rentokil Initial emerge che per gli Italiani tutti gli aspetti riguardanti l’igiene degli ambienti influiscano in modo significativo su una buona produttività e – tra tutti – le donne (79%) si rivelano più sensibili su questo tema, così come gli addetti dei settori ospitalità/ristorazione, sanitario e scuola/impianti sportivi.
Oltre 7 milioni di lavoratori italiani sono fanatici dell’igiene e quasi 9 lavoratori su 10 (89%) consideravano – già prima dell’emergenza sanitaria – la scarsa igiene sul luogo di #lavoro una delle cause della trasmissione di malattie o infezioni. Dopo la pandemia, oltre la metà (54%) ritengono che sia la causa principale. Quest’ultimo dato raggiunge addirittura l’81% fra coloro che lavorano nella sanità.
Secondo i lavoratori intervistati, l’attenzione alla pulizia e all’igiene da parte delle aziende/datori di #lavoro prima della pandemia non era molto elevata ad eccezione dell’igiene dei sanitari (54%) e il 72% ritiene che il datore di #lavoro dovrebbe prestare maggiore attenzione – post emergenza sanitaria – soprattutto all’igienizzazione generale degli spazi e delle superfici.
Proprio a questo proposito, è importante fare chiarezza anche sull’efficacia dei metodi utilizzati per la sanificazione degli spazi, così come precisato da ISS e Ministero della Salute che confermano la teoria di ANID riguardo l’errata pubblicizzazione e l’uso improprio di ozono nelle attività di sanificazione.
“Secondo la normativa vigente, essendo l’ozono generato in situ attraverso dei macchinari e non essendo un formulato registrato come biocida – dichiara Marco Benedetti, Presidente di Anid – non può essere utilizzato per attività di disinfezione e sanificazione per trattamenti ambientali. Mentre è consentito ed autorizzato per il settore alimentare, la disinfezione delle acque e degli impianti di canalizzazione dell’aria e come ozonoterapia in ambito medico. Resta di fatto che l’utilizzo dell’ozono deve essere effettuato da professionisti formati.”
“Rentokil Initial non può che condividere la posizione di ANID – dichiara #elenaossanna, Amministratore Delegato #rentokil Initial – e confermare quanto sia importante, in questo momento di emergenza sanitaria, fare chiarezza e comunicare i metodi più efficaci per la sanificazione e la disinfezione negli ambienti di #lavoro. Da parte delle aziende, si tratta di una tutela doverosa nei confronti dei propri dipendenti e della loro salute.”
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