Cookie Consent by Free Privacy Policy website Sono 12.088 e incidono per il 20,7% sul totale delle aziende provinciali - IMPRESE AL FEMMINILE: A VARESE CRESCE IL LORO PESO - Gli addetti che occupano sono complessivamente 36.406. Molte le imprenditrici giovani
febbraio 05, 2021 - Camera Di Commercio Di Varese

Sono 12.088 e incidono per il 20,7% sul totale delle aziende provinciali - IMPRESE AL FEMMINILE: A VARESE CRESCE IL LORO PESO - Gli addetti che occupano sono complessivamente 36.406. Molte le imprenditrici giovani

Rappresentano il 20,7% sul totale delle imprese attive a livello provinciale e questo dato è superiore a quello regionale lombardo (19,5%). Le aziende varesine gestite da imprenditrici hanno incrementato negli ultimi anni il loro peso all’interno del nostro sistema economico e ora occupano 36.046 persone, sebbene siano per dimensione al di sotto della media: hanno infatti 3 dipendenti per unità, rispetto ai 5 che risultano considerando anche le imprese guidate da uomini.

Condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio, in vista del vertice Women 2027 Focus Donne e Impresa, in programma a Bruxelles il 25 e 26 febbraio, promosso dall’Europarlamento, l’analisi fa emergere molte caratteristiche interessanti delle imprese varesine al femminile, ovvero le aziende in cui la partecipazione delle donne è superiore al 50%. «Così – spiega il presidente Fabio Lunghi –, le giovani donne imprenditrici sono percentualmente di più rispetto ai loro colleghi al maschile». In particolare, l’11,2% delle imprese femminili sono guidate da donne con meno di 35 anni, a fronte di una media dell’8% nel caso di aziende maschili. È invece allineata, tra i due generi, la quota di stranieri: 10% in entrambi i casi.

Esaminando le nuove iscrizioni di imprese maschili e femminili nel corso dell’anno 2020, si evidenzia come l’effetto negativo dell’emergenza Covid-19 sia stato più forte per le donne. Complessivamente, lo scorso anno le iscrizioni di imprese femminili sono diminuite del 21% rispetto ai dodici mesi precedenti (da 987 a 781). Le conseguenze del coronavirus sulla nuova imprenditoria maschile sono risultate più contenute, seppur consistenti (-15%).  Questa discrepanza appare legata, oltre che al maggior carico famigliare, anche al fatto che le donne sono più presenti nei servizi e nei settori maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria. «Un’impresa femminile su quattro, infatti – riprende Lunghi –, opera nel commercio al dettaglio. Seguono le attività di servizi per la persona (17%) e quelle immobiliari (11%). Nel manifatturiero, invece, le aziende condotte da donne rappresentano un decimo del totale».

Scendendo maggiormente nel dettaglio, le imprese femminili costituiscono la maggioranza di quelle attive nei servizi alle persone che includono lavanderie, parrucchiere e centri estetici (66,5% del totale). In questa classifica, sono stati considerati i settori che hanno almeno 50 imprese guidate da donne, tralasciando quelli con minore significatività. Presenza femminile rilevante anche nell’assistenza sociale, nei servizi d’informazione, nelle funzioni d’ufficio, nelle attività artistiche e di intrattenimento e nell’istruzione. Nei servizi turistici, le realtà femminili sono operative soprattutto nelle agenzie di viaggio e negli alloggi mentre nel manifatturiero, donne sono maggiormente presenti nel settore dell’abbigliamento, dove il 39% delle aziende sono a guida femminile.

Sono poi diverse le attività che, nel periodo 2015-20, hanno registrato una crescita, anche rilevante, del numero di imprese guidate da donne. Tra queste, gli alloggi gestiti da imprenditrici, che sono cresciuti del 26,8%. In aumento anche gli ambiti della direzione aziendale e la consulenza gestionale (+19,8%), quello delle professioni scientifiche e tecniche (+17,4%) nonché il contesto legato alle attività d’ufficio (+16,1%).

Significativa la crescita anche in comparti nuovi per il mondo al femminile: è il caso del commercio e la riparazione di autoveicoli (+22,5%), dello sviluppo di software e delle attività di consulenza informatica (+ 18,2%), ma anche della riparazione di computer e beni d’uso personale (+16%).

L’analisi dell’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio ha, infine, considerato anche gli aspetti geografici: le imprese femminili si concentrano nei comuni di maggiori dimensioni, come #varese (1.467), Busto Arsizio (1.424), Gallarate (1.109), Saronno (652) e Cassano Magnago (306).

Se, invece, analizziamo il tasso di imprenditorialità femminile per Comune (quota di imprese femminili sul totale), considerando solo quelli con almeno 50 aziende guidate da donne, abbiamo ai vertici le località a maggiore vocazione turistica e ad attività di servizi: Cittiglio (28,5%), Lavena Ponte Tresa (26,2%), Germignaga (25,4%), Luino (25,1%) e Viggiù (25,1%).

News correlate

ottobre 30, 2023
settembre 26, 2023
settembre 08, 2023

«Che cosa vuol essere Camera di Commercio Varese per il proprio territorio nei prossimi cinque anni? Siamo partiti da questa doman...

«Un territorio di grande bellezza, con il lago che ha un fascino straordinario e servizi all’altezza delle esigenze dei nostri cli...

50 stand con il meglio della termoidraulica e il design più innovativo in questo settore. Un appuntamento che si pone ormai come i...