Comunicato stampa
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dicembre 17, 2020 - Unisalus
RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE (MC) prima, durante e dopo il COVID 19
I luoghi di lavoro sono uno snodo cruciale nel contrasto al contagio ed i Medici Competenti hanno pertanto una funzione centrale.
Il loro supporto ai lavoratori ed ai datori di lavoro è assolutamente determinante nel progettare le misure preventive e nel contribuire a che la loro applicazione possa attuarsi in modalità integrale.
Il contenimento della circolazione virale richiede anche uno scambio regolare di informazioni tra aziende ed autorità politica e sanitaria, così come tra MC, Medici di Medicina Generale e Dipartimenti di prevenzione.
Il compito centrale del Medico Competente prevede anche la delicata gestione dei lavoratori cosiddetti “fragili” e la riattivazione integrale delle attività di sorveglianza sanitaria, in condizioni di aumentata sicurezza per gli operatori e per i lavoratori.
LE ATTIVITA’ DEL MEDICO DEL LAVORO
Il Medico Competente deve porre attenzione inoltre al significato psicologico e sociale che riveste per le persone la conoscenza della propria situazione immunitaria. Per questo motivo offrono la loro disponibilità all’informazione sui test sierologici e Tamponi.
Fattore basilare è la struttura all’interno della quale si svolgeranno queste attività.
Questi test sierologici per la diagnosi di SARS-CoV-2 nell'attuale scenario COVID-19 in Italia risultano pertanto essere un importante strumento per l’attività di prevenzione attuabili dal Medico Competente.
I protocolli di sicurezza anti-contagio hanno la duplice finalità di garantire adeguati livelli di protezione per i lavoratori e di scongiurare un nuovo arresto dell’azienda, a seguito della diffusione del contagio al suo interno. I MC avrebbero dovuto collaborare al recepimento aziendale del cosiddetto Protocollo condiviso del 14/04/2020.
MA QUANTI MEDICI COMPETENTI SI SONO REALMENTE ATTIVATI?
Il basilare ruolo del Medico Competente nella quotidiana operatività della Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori, ha assunto un valore ancora più centrale ed insostituibile in condizioni di Emergenza Sanitaria per COVID 19.
Ogni giorno l’attività messa in campo dal MC risulta essere un filtro preventivo determinante ed assoluto alla potenziale insorgenza di stati morbosi conseguenti all’attività mansionale di ogni singolo lavoratore.
Nell’anno 2000 si sono verificati 1.089.375 incidenti sul lavoro, con 1.325 morti. Nel 2019 gli incidenti sul lavoro sono stati 640.723 con 1.089 morti.
Pertanto nell’ultimo ventennio vi è stata una significativa riduzione (oltre il 41%) di infortuni sul lavoro, ed una riduzione meno ampia di morti (circa il 18%).
Riduzione che direttamente proporzionale all’incremento attuativo della Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori attivata dai datori di lavoro e realizzata dai Medici Competenti e dai Servizi di Prevenzione e Protezione.
Ad oggi si contano pertanto una media di 1.755 incidenti sul lavoro e 3 morti al giorno: ancora molti quindi, troppi.
Purtroppo si deve constatare che sull’intero territorio nazionale vi sono ancora molte aziende che non applicano, o applicano poco e male, gli strumenti preventivi. Ve ne sono ancora tante che addirittura ignorano la Sorveglianza Sanitaria.
Senza possibilità di smentita si può affermare che il rischio è di fatto inazzerabile, ma è sicuramente riducibile. La riduzione dei rischi sarà pertanto tanto ampia quanto maggiore sarà il livello di prevenzione.
E’ assolutamente auspicabile che ogni datore di lavoro, nonché ogni lavoratore, consideri come punto di riferimento imprescindibile il Medico Competente, nucleo centrale della Sorveglianza Sanitaria dei Lavoratori nonché delle Sicurezza e Prevenzione nei luoghi di lavoro.
Dott. Giuseppe Colaci Medico Competente collabora con #unisalus Srl nell’ambito della Medicina del Lavoro
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