Cookie Consent by Free Privacy Policy website Marbel, il kidswear made in puglia affronta le nuove sfide del mercato
settembre 16, 2020 - Marbel

Marbel, il kidswear made in puglia affronta le nuove sfide del mercato

Al debutto l’e-commerce e un nuovo piano di acquisizioni per la #produzione e distribuzione

Settembre è il mese del back to school, e #marbel, da 30 anni specializzato nella creazione e distribuzione di #abbigliamento childrenswear, torna sui banchi  mettendo a punto gli obiettivi di un percorso di crescita che fa leva sulle più urgenti richieste del mercato.

L’azienda Made in Puglia, che da sempre opera nel comparto offrendo un prodotto di alta qualità che coniughi l’expertise tessile alla tecnologia, sta infatti rinnovando il suo impegno nella ricerca e nella sperimentazione in vista di prossime acquisizioni di marchi leader nel settore, per la loro #produzione e distribuzione.

Una nuova sfida che contribuirà ad arricchire il brand portfolio del gruppo, già inclusivo di nomi come GAëLLE Paris, Vicolo Girl, D.A. Daniele Alessandrini, Alviero Martini 1° Classe Junior, Aspen Polo Club, Refrigue e Sergio Tacchini, con una ampia varietà di linee, differenziate tra loro dallo studio di stili unici nel loro genere, dotati di un concept sempre distintivo. Questo grazie al know how dell’azienda radicato in Puglia, a Bitonto, un territorio di antica tradizione tessile che guarda con costanza a forme, materiali, colori, ai dettagli e precisione delle lavorazioni.

«Ci prepariamo ad affrontare una fase di cambiamento dei mercati basandoci sulla lunga esperienza e sul successo ottenuto negli anni grazie alla capacità di interpretare i clienti e fornire loro il massimo della qualità e dello stile. L’evoluzione passerà anche per la via digitale, che contribuirà a ridefinire il posizionamento del gruppo», spiega Giuseppe Cariello, fondatore e ceo di #marbel Spa.

Novità importante per #marbel sarà, infatti, anche l’approdo sull’online con una piattaforma e-commerce che debutterà nel 2021, tramite la quale il gruppo apre una finestra sul mondo che ha lo scopo di creare nuovi dialoghi con i mercati esteri. Attualmente, infatti, il mercato nazionale ricopre circa il 80% del volume d’affari, con una distribuzione capillare che vede la presenza dei marchi licenziatari sia negozi di fascia media che alta, mentre il mercato internazionale, circa il 20%, si concentra soprattutto in Europa, con in testa Belgio, Francia, Olanda e Germania, poi Russia, Emirati Arabi e Inghilterra.

Grazie al nuovo strumento digitale, e alle strategie commerciali e di sviluppo elaborate dal #management, tuttavia, il gruppo ha messo già a segno una crescita organica sui mercati asiatici e medio orientali. Il 2019 è stato infatti un anno di progressione dal punto di vista del giro d’affari, visto che il fatturato è salito di oltre il 40% a 18 milioni di euro, rispetto ai 13 milioni dell’anno precedente.

Una performance che dovrebbe avanzare di qualche punto percentuale anche per l’anno in corso, a dispetto dell’obiettivo più ambizioso di raggiungere quota 22 milioni di euro, rivisto a seguito dell’emergenza Covid-19 e del conseguente fermo momentaneo delle attività. Un blocco deleterio per il comparto e per le vendite della stagione, che si fondano in buona parte sull’abbigliamento da cerimonia, compensate tuttavia da quello sportswear e casual che ha goduto della ripresa grazie all'autorizzazione del governo a riaprire le attività commerciali dedicate ai più piccoli.

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