Cookie Consent by Free Privacy Policy website Italiani tutti pastai e pizzaioli casalinghi? Sì, ma con prodotti di qualità
aprile 21, 2020 - Tutto Food

Italiani tutti pastai e pizzaioli casalinghi? Sì, ma con prodotti di qualità

Nei supermercati vanno a ruba farine e lievito. Gli italiani tornano al fatto in casa, ma con un occhio a innovazione e salutismo. Il boom di un trend iniziato da tempo, che i produttori hanno già colto.

Chi ha provato ad acquistarne una confezione al supermercato nelle ultime settimane lo avrà scoperto: il lievito è diventato all’improvviso un blockbuster delle vendite alimentari. Come mai? Tutto punta a che gli italiani stiano facendo di necessità virtù, trasformando l’obbligo di restare a casa in un’occasione per riscoprire il piacere di impastare. Nella settimana dal 9 al 15 marzo, secondo dati Nelsen abbiamo aumentato gli acquisti di farina del 185,3% rispetto alla stessa settimana dell’anno scorso.

Un cambio di passo che non ha colto impreparati i produttori, da tempo impegnati a cogliere le nuove tendenze di consumo. Tra le quali il “fatto in casa” di qualità, il cui boom durante l’isolamento accentua un trend già in atto. “La nostra filosofia è portare al cuoco amatoriale la stessa qualità di farina che viene proposta al cliente professionista: per questo uno dei nostri claim recita ‘La farina dei grandi chef a casa tua’. Questo rappresenta già un valore aggiunto per il consumatore finale, la certezza di poter utilizzare un prodotto tecnico a casa propria, esattamente come quello dei cuochi professionisti”, spiega Gianluca Pasini, Amministratore di Molino Pasini.

L’italiano medio che si improvvisa maestro panificatore o pizzaiolo, però, cerca anche innovazione e prodotti naturali o salutistici“Ancora di più in questo periodo, dal continuo interscambio tra i nostri tecnici e i clienti nascono prodotti innovativi come la nuovissima miscela per pizza alla romana, che va a soddisfare la richiesta crescente di questo nuovo trend nel mondo pizza – aggiunge Gabriele Maggiali, Sales Manager di Molini Pivetti – Altro progetto cui teniamo molto sono le farine Gran Riserva, farine 100% emiliane garantite dalla certificazione CSQ e dal marchio Campi Protetti Pivetti, provenienti solo da campi lontani da fonti di inquinamento nelle province di Modena, Bologna e Ferrara”.

E dato che non c’è pasta o pizza, fatta in casa o meno, senza un buon pomodoro, l’attenzione per la qualità si estende anche a polpe e passate: “Non solo siamo un’azienda a Km zero, siamo una tra le più grandi aziende a filiera corta a livello europeo – commenta Giuseppe Stasi, Direttore Commerciale di Rossogargano –. Lo stabilimento di trasformazione è situato al centro di 750 ettari di terre di proprietà, dove viene coltivato il pomodoro lungo. Durante il processo dalla raccolta al confezionamento trascorrono meno di 12 ore. La vera novità e caratteristica locale è che le nostre referenze derivano dal pomodoro lungo e non tondo, come avviene invece in altre regioni”.

Tempo di riscoprire ancora di più la filiera e il territorio anche secondo Anna Laura Marani, titolare di Molino sul Clitunno: “Il progetto Oro Puro ne è l’esempio, una linea di farine professionali di alta gamma, 100% filiera italiana, prodotte con una selezione dei migliori grani emiliani con filiera certificata DNV 22005. Puntiamo molto anche sulla consapevolezza: la nostra accademia di formazione Antico Fienile tiene regolarmente corsi e, in tempo di formazione da remoto, abbiamo pubblicato un e-book gratuito con alcuni suggerimenti utili e di facile comprensione”.

E per il dolce? Si può decidere di cimentarsi con il forno, oppure affidarsi ai maestri. Ecco il parere di Fiasconaro, un nome di riferimento per i prodotti da ricorrenza: “Per le festività di Pasqua appena trascorse, abbiamo deciso di giocare con gli ingredienti della regina indiscussa della pasticceria siciliana, la cassata, riproposta come dolce da ricorrenza con una ricetta innovativa – dichiara Nicola Fiasconaro, maestro pasticciere del brand siciliano –. Strati di colomba classica con canditi di arancia e mandorle di Sicilia il tutto farcito con crema di ricotta di pecora con una piccola percentuale di capra, per renderla più leggera”.

Che sia fait-maison o acquistato, gli italiani non sembrano voler rinunciare a un dolce di qualità, magari dopo una pasta, pizza o pane preparato in casa. Come ai vecchi tempi.